Dispositivo#2_Una nuova coscienza (2020)
L'opera
3 vetri 150x180, materiale organico, telescopio con proiettore innestato, mano di legno con lente antica, innestata su un candelabro del 1600, piattaforma rotante, Iphone, pc, proiettore L’opera è stata esposta come “studio in the studio” durante il Festival degli Studi d’Artista di Milano, Walk in Studio 2020. Il lavoro è nato durante la pandemia come riflessione sul concetto di mondo- persona e di persona-mondo, di ridimensionamento del mondo e dilatazione del tempo. Si fruisce attraverso un vetro sul quale è stato steso del materiale organico che permette alla luce di fermarsi sopra. Il riflesso della luce, con l’immagine del mondo proiettata, rende visibile la sagoma di una mano. La mano è quella di un manichino sul quale è stata innestata un’antica lente al posto del dito medio.
La ricerca
La lente rievoca la scienza ma la trascende, creando una sorta di oggetto magico, una mano che è il positivo di quella di Cattelan, una mano pansofica che sembra trascendere la dimensione materialistica antropocentrica e muovere misteriosamente il mondo. Un telescopio, diventato strumento di proiezione, rimanda un’immagine astratta pulsante, che è una parte interna dell’organismo umano. Il gioco di riflessi moltiplica i mondi coinvolgendo e animando tutto lo spazio. Chi ne è dentro viene trasportato in una dimensione lontana dalla quale è visibile l’alba continua del mondo, un mondo che risorge continuamente dall’oscurità.