Fabbrica Borroni, Milano, Personale 2012
L'opera
Il ritrovamento inaspettato di un baule in soffitta che custodiva le fotografie di tutta una vita delle due famiglie dei miei vicini di casa da poco mancati e senza parenti, i signori Rossini-Maranotti, è stato un richiamo imperativo a lavorare su questo materiale così prezioso. Avevo già realizzato nel 2008 un’installazione con il fumo basata sul concetto di svelamento, di relazione con l’altro e con l’immagine, e DILATED PUPIL ne è lo sviluppo. Il titolo fa riferimento alla pupilla, all’occhio come primo specchio e luogo di incontro dell’atro con se stesso attraverso di noi e viceversa.
La ricerca
L’idea è quella di creare una sorta di rituale della memoria che ha qualcosa di oracolare e mistico. Lo spettatore diventa il narratore di una storia muovendo la mano nell’acqua contenuta in un recipiente di vetro, rimandando ad antichi rituali. È legato ad un’idea di spirito e di presenza eterna dell’anima e alla comunicazione con un immaginairo al di là. La quarta versione di questa installazione mostra la figura di una donna vista di spalle che si trasforma lentamente in quella di un uomo, i paesaggi svelati hanno l’intenzione di divenire da memorie storiche personali a evocazioni mitiche.